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Cercare i funghi in… inverno
Inverno in Golena
Questa bistrattata, fredda ed ignorata stagione è, per alcuni micologi, fonte di rinnovata ricerca. Oltre ai conosciuti Flammulina velutipes, Auricularia auricula-judæ e Pleurotus ostreatus, tra i più noti e ricercati commestibili, altri Generi disconosciuti, o per meglio dire non considerati, forse perché non gastronomicamente validi, allignano e crescono dando invece un contributo notevolissimo all'ecosistema, nel suo complesso.
Questi funghi saprotrofi sono la base del deterioramento e della restituzione al terreno delle sostanze organiche che compongono le piante e la vegetazione in generale, tanto del sottobosco, quanto dei vegetali superiori (alberi, arbusti, etc.).
Cerchiamo di conoscerne qualcuno un po' meglio, tenendo presente che il loro aspetto, salvo per alcuni esemplari, non sempre è appariscente, tanto nel colore, quanto nella presenza e comunque, almeno l'ottanta per cento di noi (voglio essere ottimista!), non li guarderebbe nemmeno. Quasi tutti gli esemplari considerati - tra i più comuni della pianura lombarda - si possono rinvenire sia su alberi ancora vitali ma quiescenti data la stagione, sia su quelli ormai deiscenti.
Aggiungo che quasi tutti hanno diversi sinonimi, che non citerò per evitare inutili confusioni.
Ceriporiopsis gilvescens (Bres.) Domanski (Ordine Polyporales).
Molto variabile, secondo le condizioni atmosferiche. Annuale, con umidità media, si presenta con una superficie poroide irregolare, di colore variabile dal biancastro-rosa tenue, con sfumature da giallo chiaro a brunastro; resupinato, fragile se staccato dal substrato, con tendenza ad annerire se toccato. Margini sottili e sfrangiati, fimbriati. Pori da tondeggianti ad allungati, comunque irregolari, secondo lo stato di maturazione. Le dimensioni arrivano anche fino a 30 cm di lunghezza.
È specie typus del Genere Ceriporiopsis.
Habitat: Tipico delle latifoglie, si può reperire su tronchi di Quercus, Populus, Fagus, prevalentemente in zone d'ombra e molto umide.
Ceriporiopsis gilvescens
Ceriporia purpurea (Fr.) Donk (Ordine Polyporales). Annuale, molto simile al precedente, ma con colori molto più accesi e variabili: dal giallo marcato (prima foto), sino al bruno rossastro o addirittura al rosso vinoso o lilla (seconda foto). Da notare negli esemplari giovani la fimbriatura o sfrangiatura del bordo. I basidiomi sono abbastanza estesi, anche 25-30 cm di lunghezza per 15-20 cm di larghezza, irregolari, molli, delicati, molto sottili ed aderenti al substrato di crescita.
Habitat: identico come il precedente, ma da aggiungere come ospiti: Alnus, Salix, Corylus avellana, Crategus monogina. Anch’essa predilige zone molto umide.
Ceriporia purpurea
Ceriporia purpurea
Trechispora farinacea (Pers.: Fr.) Liberta (=Cristella farinacea- Ordine Corticiales, Fam. Hydnodontaceae).
Fruttificazione completamente resupinata e molto aderente al substrato, è costituita da piccoli raggruppamenti molli, araneosi-farinosi di colore bianco, crema, crema-grigiastro. In seguito si sviluppa un imenofro odontoide-idnoide, con piccoli denti aculeati soffici, fitti, da cilindrici e subulati, lunghi fino a 2 mm, concolori. Il margine è fibroso e poco definito, a volte con rizomorfe. Ife ialine, larghe fino a 3,5 µm, con numerosi giunti a fibbia. Spore ialine, largamente ellittiche, piccole e finemente aculeate.
Habitat: su cortecce per lo più di latifoglie, nella foto di Populus.
Trechispora farinacea
Peniophora incarnata (Pers. : Fr.) P. Karst. (Ordine Corticiales).
Ecco una tipica "crosta" che se non avesse quel colore appariscente passerebbe inosservata. Si presenta come una ‘spalmatura’ molto sottile, di forma allungata, anche oltre i 30 cm di lunghezza, in diversi esemplari su tronchi non più vitali. Il margine è più chiaro della parte fertile e varia da un rosa molto pallido con tempo umido a carico con quello secco, come anche lo stesso basidioma, che varia da arancio a rosso scuro con tempo secco a maturazione dell'esemplare. Sempre resupinato e di aspetto membranoso, ma comunque fragile.
Habitat: comune su latifoglie, molto raro su aghifoglie.
Peniophora incarnata
Postia cæsia (Schaeff. : Fr.) P. Karsten (Ordine Polyporales).
Basidioma a mensola, di colore azzurro - bluastro, con margine bianco, azzurrognolo, sessile, resupinato allo stadio iniziale (vedi foto), ricoperto da folta e corta peluria. Tende a diventare più scuro alla pressione. Dimensioni variabili da 4 a 6 cm di raggio a sviluppo completo. Si presenta in più esemplari sul luogo di crescita. Tenero da giovane, indurisce con l'età, perdendo a volte la peluria pur mantenendo il colore, anche se più scuro.
Habitat: tipico delle aghifoglie (Picea, Abies, Pinus), può anche crescere, su Carpinus, Fagus e Platanus. L'esemplare raffigurato è su Carpinus betulus.
Postia caesia
Phellinus ferruginosus (Schrad.) Pat. (Ordine Hymenochætales).
Basidioma resupinato, annuale, molto aderente al substrato, a forma di placca allungata, spesso noduloso, legnoso. Pori irregolari, piccoli e angolosi, di colore bruno ambrato, bruno ruggine o bruno scuro. Margine sottile e fioccoso, giallo-brunastro.
Habitat: su superfici legnose orizzontali e verticali di Crataegus, Populus, Sambucus, Fraxinus, Clematis vitalba per la pianura; su altre latifoglie (Fagus, Quercus…) per altri ambienti più montani o collinari.
Phellinus ferruginosus
Aleurodiscus disciformis (DC ex Fr.) Pat. (Ordine Corticiales).
I basidiomi si presentano normalmente separati in vari esemplari di forma rotonda, piani inizialmente, poi con la maturità leggermente reflessi al margine. Colore dal bianco al crema. Abbastanza tenace, diviene più fragile con l'essiccazione.
Habitat: latifoglie, con prevalenza per Quercus.
Aleurodiscus disciforme
Lenzites warnieri Durieu & Mont. (Ordine Polyporales).
Basidioma annuale, a mensola semisferico, legnoso, sessile, piatto, al massimo 2-4 cm di spessore. La parte superiore è rugoso-granulosa, concentricamente subzonata, con lieve peluria nel giovane, variabile di colore: dal crema-ocraceo al grigio in vecchiaia. Margine sottile, ondulatolobato, concolore. L'imenoforo è costituito da lamelle spesse e fitte, ramificate dicotomicamente all’inserzione, anastomosate qua e là, rigide, giallo-ocracee.
Habitat: si sviluppa su tronchi non vitali di latifoglie, per lo più Populus, Ulmus, Prunus, Quercus, Robinia pseudoacacia.
Lenzites warnieri
Coriolopsis trogii (Berk.) Domanski (Ordine Polyporales).
Basidioma a mensola, talvolta ungulato, di consistenza legnosa, superiormente tricotico, di colore marrone scuro, con una marcata fascia più chiara che delimita il margine colorato di giallo-brunastro, al pari peloso. L‘imenoforo possiede pori tondi, irregolari, ben visibili e separati, di colore variabile dal crema all’ocra chiaro sino al bruno ruggine. Sessile, è annuale e cresce in più esemplari tanto singoli quanto imbricati. Raggio dall'inserzione sul substrato di 6-9 cm al massimo.
Habitat: tronchi e ceppaie per lo più di Populus, ma è reperibile anche su Salix, Ulmus, Quercus, Fagus.
Coriolopsis trogii
Fomes fomentarius (L.) Fr. (Ordine Polyporales). Può raggiungere notevoli dimensioni e un consistente peso; appariscente, pluriennale, sessile, tipicamente ungulato, di consistenza legnosa. La parte superiore è opaca, liscia e zonata, di colore grigio chiaro, più scuro in vecchiaia. Margine spesso, regolare e lievemente tomentoso, biancastro nei giovani basidiomi. L'imenoforo ha struttura tubulare, con pori molti piccoli, color ocra chiaro, scurenti al nero al tocco, stratificati e ricoperti da pruina biancastra.
Note: quando è completamente secco brucia lentamente; in antichità era chiamato “Fungo dell’esca”, per la sua proprietà di mantenere la brace, quindi la facilità con la quale accendere il fuoco.
Habitat: comune, si rinviene su numerose latifoglie, per lo più Alnus, Populus, Platanus e Ulmus in pianura, Fagus e altre in montagna.
Fomes fomentarius
Cylindrobasidium læve (Pers.) Chamuris (Ordine Corticiales). Basidioma completamente resupinato, bianco, col lato sterile finemente tomentoso e leggermente zonato. L’imenoforo è regolare, tubercolato, fessurato concentricamente e radialmente, di colore da crema chiaro a leggermente rosato.
Habitat: Populus, Ulmus, Alnus, Fagus ed altre latifoglie.
Cylindrobasidium laeve
Testo e foto di Gabriele Carsaniga
Revisione iconografica e tassonomica a cura di Roberto Galli
Bibliografia di riferimento
- Bernicchia A., 2005: Polyporaceæ s.l. Fungi Europæi 10, Ed. Candusso, Alassio (SV).
- Breitenbach J. et Kränzlin F., 1986: Pilze der Schweiz Band 2, (Heterobasidiomycetes, Aphyllophorales, Gastromycetes). Edizioni Mykologia, Lucerna, CH.
- Intini M., ?: Funghi: caratteristiche e ambienti di vita di macromiceti lignicoli delle zone temperate e tropicali. Natura e ambiente. Edizioni IT-COMM, Firenze.
- Jülich W., 1989: Guida alla determinazione dei funghi. Vol. 2 (Heterobasidiomycetes, Aphyllophorales, Gastromycetes). Edizioni Saturnia, Trento.
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