links gastro
 

Più a Sud di Tunisi…
Le Giornate Micologiche Iblee a Ragusa Ibla

r1
Ragusa Ibla verso il tramonto…

Ben volentieri ho accettato l’invito di Emanuele Brugaletta, Presidente dell’A.M.B. Gruppo Ibleo di Ragusa, per  partecipare alle Giornate Micologiche Iblee dal 25 al 28 Novembre 2015 e culminate con la 3ª Mostra Micologica a Ragusa Ibla. La manifestazione è stata altresì organizzata con la collaborazione della Confraternica dei Cenacolari dell’Antica Contea e allestita presso la medesima Sede, sempre a Ragusa Ibla.  Per me sono state giornate intense, ma micologicamente molto interessanti e costruttive; ho conosciuto persone fantastiche e visitato nuovi luoghi e ambienti assai costruttivi dal punto di vista micologico e naturalistico. Era la prima volta che visitavo il territorio di Ragusa; pur avendo visitato - nel tempo - vari habitat siciliani, ho trovato, nel Ragusano,  un territorio particolarmente interessante … Volutamente (e non me ne voglia Emanuele per questo…) ho ripreso il titolo dell’articolo di Emanuele Brugaletta (3), amico e collaboratore dal 1999 (2, 3), nel quale già presentava e illustrava ambienti e funghi della sua terra di Sicilia: Ragusa.

Dallo splendido e suggestivo Hotel Vittorio Veneto (antica casa padronale, recentemente ristrutturata) nell’omonimo Corso, in pieno centro a Ragusa, a due passi dalla Cattedrale di S. Giovanni Battista (del ‘700 circa) dove alloggiavo, si partiva, tutte le mattine, per le escursioni micologiche. Ci raggiungono due valenti collaboratori e ‘veri’ micologi (cioè studiosi di micologia!): Dr.ssa Lina Signorino con suo marito Dott. Leonardo La Spina, entrambi medici e appartenenti all’A.M.B. Gruppo Micologico Jonico-Etneo di Riposto (CT); con loro ed Emanuele Brugaletta condividerò i più bei momenti micologici e fotografici passati nel ragusano! Subito, la sera stessa dell’arrivo, un breve tour per Ragusa e per visitare la Sede del Gruppo Micologico Ibleo a Ragusa Ibla…

r2
Cattedrale S. Giovanni Battista (circa del 1700) a Ragusa

r3
Visione notturna di San Vincenzo Ferreri (circa del 1700) a Ragusa

Purtroppo il tempo non è stato clemente con noi; sempre molto perturbato nei primi giorni, con piogge intense e a tratti anche burrascose o temporalesche ma noi, indomiti, sprezzanti e incalliti mico cercatori, siamo sempre riusciti a trovare e fotografare gli sporofori migliori o più interessanti… Le piogge insistenti sono state accompagnate anche da un notevole calo delle temperature, che hanno rallentato la crescita e lo sviluppo dei funghi, alterandone le caratteristiche…

Primo giorno. Piove, piove e ripiove! Ci rechiamo comunque nella splendida RNO (Riserva Naturale Orientata) Pineta di Randello (RG). L’habitat è costituito da un terreno sabbioso con pini d’Aleppo (Pinus halepensis), pini domestici (Pinus pinea) e altre essenze mediterranee caratteristiche (come acacie, lentischi e filliree). Iniziali boschetti di Eucalipti (Eucaliptus globulus) ci invitano ad entrare nella Riserva… Tra violenti scrosci di pioggia e brevissime schiarite, riusciamo a trovare qualche specie interessante come Leucoagaricus littoralis (4), Leucoagaricus purpureorimosus (4), e Hohenbuehelia tremula… Più in là numerosissimi Pisolithus arhizus (15), Suillus collinitus (5, 8, 10) e, verso le dune e la spiaggia, Agaricus devoniensis, Inocybe rufoides e qualche vecchio esemplare di Agaricus aridicola (= Gyrophragmium dunali, 15). Le piogge insistenti e il vento forte ci impediscono l’ulteriore esplorazione delle dune e delle relative aree sabulicole, costrin­gendoci ad una veloce ritirata ma… torneremo… eccome se torneremo!

Nel pomeriggio, determinazione delle specie raccolte nella sede del Gruppo Micologico Ibleo a Ragusa Ibla. La sera, specialità gastronomiche ragusane nel caratteristico ristorante ‘”Il Giro di Vite” antistante l’hotel Vittorio Veneto.

r4
R.N.O. pineta di Randello

r5
Leucoagaricus littoralis, nell’iniziale boschetto di eucalipti…

r6
Pisolithus arizhus

r7
Ricerca nella pineta di Randello

r8
Suillus collinitus

Secondo giorno. Piove e ripiove… La meta è la bellissima sughereta di Granieri (Bosco  Vaito, nel Comune di Licodia Eubea) che raggiungiamo, speranzosi, dopo una schiarita.  L’habitat è qui costituito da querce da sughero (Quercus suber) con un ricco sottobosco di  cisti, palme nane, lentischi e filliree… Ecco subito numerosi tipici basidiomi di Scleroderma  meridionale (15) ma, neanche il tempo di fotografarli e raccoglierli che, subito, un diluvio  d’acqua ci costringe a rientrare in auto… Dopo un’ulteriore, timida schiarita, torniamo alla  carica trovando altre specie tra cui l’interessantissimo ma piccolissimo (max 6 mm di diametro!) Phaeomarasmius horizontalis (13), che cresce direttamente sul sughero (attaccato al substrato da un piccolissimo peduncolo laterale) e che si è reso visibile solo grazie alle ultime recenti piogge: almeno mezz’ora per fotografarlo, tra vento forte e violenti scrosci di pioggia. Nel pomeriggio, determinazione delle specie raccolte nella sede del Gruppo Micologico Ibleo a Ragusa Ibla e parziale allestimento della Mostra Micologica nella medesima Sede (la Confraternica dei Cenacolari dell’Antica Contea).

Più tardi l’interessante relazione di Andrea Buda, Presidente dell’A.M.B. Gruppo Micologico di Siracusa, a proposito di sua recente “micocreazione”: Leucopaxillus agrippinae. La sera, di nuovo cena al ristorante ‘”Il Giro di Vite” con altre specialità ragusane.

r9
La Sughereta di Granieri (Bosco Vaito)

r10
Scleroderma meridionale

r11
La Sughereta di Granieri (Bosco Vaito) con il sole e… senza pecore!

r12
Phaeomarasmius horizontalis su tronco di sughera

r13
Phaeomarasmius horizontalis in particolare

Terzo giorno. Piove ancora, purtroppo! Ci raggiunge l’amico Filippo Cancarè, Presidente dell’A.M.B. Gruppo Micologico di Piazza Armerina, e con lui ritorniamo a Randello, puntando direttamente verso le dune. Neanche il tempo di fotografare l’interessante Oudemansiella mediterranea (7) che un vero e proprio uragano (vedi foto) annunciato da un vento fortissimo, ci fa inesorabilmente fuggire verso ripari più sicuri… Lì vicino, raggiungiamo la mitica Punta Secca e ci rifugiamo nel bar del Commissario Montalbano, sotto al faro, ma prima, passando davanti alla sua casa, ammiriamo e fotografiamo alcuni basidiomi di Inonotus tamaricis (6) cresciuti su una vecchia e malconcia tamerice (Tamarix gallica) antistante. Chissà se Montalbano, andando ogni mattina a prendere il caffè al bar, li avesse mai notati? … Dopo aver fotografato il mare in burrasca e, approfittando di una parziale schiarita, ci dirigiamo verso la Pineta di Vittoria. Qui il sole comincia a splendere e tra asfodeli, euforbie, rosmarino e timo riusciamo a reperire nuove specie interessanti tra le quali Dacrymyces capitata (1), Polyporus meridionalis (9) e Hygrocybe acutoconica (11). Nel pomeriggio, determinazione delle specie raccolte e allestimento finale della Mostra Micologica. Ci raggiunge l’amico Gianrico Vasquez dell’A.M.B. Gruppo Micologico di Catania mio, allora, giovanissimo ‘allievo’ e poi collaboratore della rivista “I funghi dove … quando”, e che rivedo con grande piacere dopo 12 anni! A seguire la  proiezione-relazione del sottoscritto su “I Boleti mediterranei”; le pur ‘ancestrali’ diaposi­tive spero siano state esplicative, e che tutti le abbiano apprezzate... La sera, di nuovo tutti insieme a cena per un altro piacevolissimo… ‘giro di vite’!

r14
Oudemansiella mediterranea

r15
Arriva la bufera! Aiuto!

r16
Inonotus tamaricis

r17
Gli Inonotus tamaricis di Montalbano…

r18
La casa del Commissario Montalbano…

r19
Il mare in burrasca a Punta Secca

Quarto giorno. Finalmente non piove più! Evviva! Visto che splende il sole propongo e ottengo di ritornare ancora a Randello, con la speranza di trovare quello che ancora non abbiamo visto ma che doveva esserci… Cosa? Lo saprete tra poco…
È con noi Gianrico Vasquez, e proprio lui trova, subito per primo, un bell’esemplare di Battarrea phalloides (15); finalmente, c’è sempre una prima volta nella vita! In effetti ho inseguito, cercato e bramato la Battarrea phalloides per anni, senza mai trovarla - in vari esemplari - nel suo habitat naturale. L’habitat è costituito - qui a Randello - da un rado boschetto di eucalipti (vedi foto), subito all’ingresso della Riserva… Alla fine ‘saltano’ fuori  6 esemplari di Battarrea; almeno mezz’ora per fotografarla in tutti i modi… Emanuele Brugaletta riesce - con infinita pazienza - a estrarne una completa con la volva; almeno una cinquantina di scatti… Naturalmente le Battarrea finiranno in parte alla Mostra e altre nella collezione dei ‘micodiorami’ (exsiccata particolari con esemplari perfettamente mummificati, opportunamente trattati e in habitat ricostruiti) di Roberto Galli a Milano.

r20
Nella Valle di Vittoria

r21
La Pineta di Vittoria
r22
Il Gruppo nella Pineta di Vittoria: in primo piano Emanuele Brugaletta,
con il suo inseparabile cavalletto…

r23
Battarrea phalloides

r24
L’habitat di Battarrea phalloides (presso Eucaliptus globulus)

Ma non è finita qui. Tra un ‘mare’ di Suillus collinitus attraversiamo la pineta arrivando direttamente alle dune; qui il vento è fortissimo e insopportabile… quasi ci sposta ostacolando la ricerca … Ma poi una graditissima sorpresa; proprio quello che volevamo trovare: Armillaria mellea f. sabulicola (14). Completamente e profondamente insabbiata (vedi foto), si presenta cespitosa con numerosi basidiomi; ogni sporoforo appare tenero e delicato, con un cappellino subito appianato, lamelle subdecorrenti, ed un piccolo ed effimero anellino presto assente negli esemplari adulti. Non nascondo alcune prerplessità. L’habitus in effetti ricorda di più Armillaria tabescens ma l’anello (poco infero in verità), comunque sempre presente e inizialmente ben formato, l’avvicina di più all’Armillaria mellea, taxon sancito da recenti studi micologici (14). Perdonate l’azzardo, ma io dico la mia: sembra quasi che questa forma ecologica di Armillaria mellea sia un ‘trait d’union’, un anello di congiunzione tra i due taxa… Come se l’Armillaria tabescens abbia avuto origine da questa forma prima di perdere l’anello definitivamente… Anche l’habitat è assolutamente particolare. Come indicato in letteratura (14) la f. sabulicola cresce da saprofita su residui secchi e profondamente insabbiati di Retama monosperma (14) o gussonei (16, 17), una ginestra ‘giunchiforme’ molto ramificata e spinosa, il cui areale (14) si estende dalle coste meridionali della Spagna fino a quelle del Sud della Sicilia (dove forma, a volte, la cossiddetta “formazione a Retama”), spingendosi anche fino alle coste dell’Africa settentrionale-occidentale. L’habitat infine, corrisponde ed è confermato. Si sprecano le fotografie, fatte da tutti, nonostante il vento fortissimo… Grazie a tutti per la collabo­ra­zione fotografica: disseppellire i cespi migliori, fare barriera al vento, togliere il sole diretto, togliere la sabbia in eccesso ecc… Non se ne poteva più! … Alla fine rientramo, storditi dal vento e strapieni di sabbia, ma assolutamente soddisfatti (almeno io) per l’interessante e nuovo ritrovamento.

r25
Lina Signorino s’avventura tra le dune…

r26
Tutti a sfidare vento e sabbia (me compreso)…

r27
Sulle dune, tra vento e sabbia, da sinistra: Leonardo La Spina, Emanuele Brugaletta,
Filippo Cancarrè e dietro, mimetizzata, Lina Signorino…

r28
Le dune di Randello

r29
Un’altra immagine suggestiva delle dune di Randello

r30
Armillaria mellea f. sabulicola appena dissepolta dalla sabbia…

r31
Armillaria mellea f. sabulicola.
Si notino, in basso e in primo piano, alcuni basidiomi completamente sepolti nella sabbia.
Si noti l’habitat a corredo: conchiglie, frutto di ginepro rosso (Juniperus oxycedrus), rametto di Retama gussonei e la classica “palletta pelosa” di viluppi di alghe (Poseidonia oceanica)…

r32
Coltivazione di carrube (Ceratonia siliqua)

Tornando, un breve giro esplorativo tra carrubi e fichi d’India ma, ahimè, senza grandi risultati… Nel pomeriggio, determinazione delle specie raccolte e allestimento finale della Mostra Micologica; i funghi sono stati sistemati secondo gli habitat e le località di provvenienza, cercando di ricostruire il più possibile gli ambienti originali. A seguire l’inaugurazione ufficiale.

Il giorno dopo (con tanto sole!) la Mostra Micologica a Ragusa Ibla resta aperta al pubblico ma io, purtroppo, devo tornare a Milano… Mi resta solo un breve giro nella splendida campagna ragusana, tra viti, ulivi, carrubi e fichi d’India (16, 17), prima di arrivare all’aeroporto di Comiso…
Parto con un ricordo bellissimo, negli occhi ancora i ritrovamenti effettuati… Sono state giornate fantastiche… Ho visitato luoghi per me nuovi e assolutamente interessanti…

r33
Ragusa Ibla

r34
La 3ª Mostra Micologica a Ragusa Ibla

r35
La 3ª Mostra Micologica a Ragusa Ibla

r36
La 3ª Mostra Micologica a Ragusa Ibla;
si noti, tra antichi archi e tavoli di funghi, Leonardo la Spina, intento in una determinazione…

Non mi resta che ringraziare di cuore l’amico Emanuele Brugaletta per l’invito e l’ospitalità, tutti gli Amici del Gruppo Micologico Ibleo e i nuovi Amici Lina e Leonardo del G.M. di Riposto per la collaborazione e l’aiuto fotografico. Grazie Emanuele, grazie Amici! Alla prossima e, se vorrete, ancora tutti insieme nella meravigliosa terra di Sicilia.
 
Elenco delle specie determinate (25-28.11.2015) ed esposte (115)
alla 3ª Mostra Micologica del Gruppo Ibleo a Ragusa Ibla

Agaricus aridicola, campestris, devoniensis, pseudopratensis, silvaticus, xanthodermus var. griseus; Agrocybe aegerita; Amanita dryophila, gracilior, ovoidea, pantherina; Astraeus hygrometricus; Armillaria mellea f. sabulicola; Arrhenia spathulata;  Aureoboletus gentilis; Auricularia auricula-judae; Battarrea phalloides; Can­tharellus ferruginascens; Clathrus ruber; Clitocybe alexandri, diatreta, mediterranea, phaeophtalma; Clavulina cinerea; Collybia butyracea, costata, dryophila; Coriolopsis gallica; Cortinarius caligatum, elatior, trivialis, variiformis; Crepidotus cesatii, variabilis; Dacrymyces capitata; Daldinia concentrica; Entoloma incanum, rhodopolium; Ganoderma lucidum; Geastrum fimbriatum, kotlabae; rufescens; Gyroporus castaneus; Hebeloma cistophilum; Helvella crispa; Hemimycena lactea; Hohenbuehelia tremula; Hydnellum ferrugineum; Hydnum album; Hygrocybe acutoconica, conica, virginea; Hygrophorus cossus var. quercetorum, persoonii; Hypholoma fasciculare; Inocybe heimii, rimosa, rufoides; Inonotus tamaricis; Laccaria affinis; Lactarius atlanticus, chrysorrheus, tesquorum; Leccinum corsicum; Lepiota clypeolaria, pseudohelveola; Lepista rickenii; Leucoagaricus littoralis, purpureorimosus, serenus; Leucopaxillus gentianeus; Limacella furnacea; Lyophyllum loricatum; Macrolepiota phaeodisca; Marasmius anomalus, torquescens; Melanoleuca pseudoluscina; Mycena pura, seynii, vitilis; Omphalina galericolor; Omphalotus olearius; Otidea bufonia; Oudemansiella mediterranea; Perenniporia ochroleuca; Phaeomarasmius horizontalis; Phallus impudicus; Phellinus torulosus; Pholiota highlandensis; Pisolithus arhizus; Pleurotus eryngii, eryngii var. ferulae; Polyporus meridionalis; Ramaria ochraceovirens, stricta; Rhizopogon roseolus; Rhodocybe ammophila, gemina; Russula pectinatoides, graveolens; Schizophyllum commune; Scleroderma areolatum, meridionale, verrucosum; Stereum hirsutum; Suillus collinitus; Tapinella panuoides; Trichaptum biforme; Tricholoma batschii, psammopus, terreum, scalpturatum; Tulostoma brumale; Stropharia semiglobata; Volvariella gloiocephala

Roberto Galli

Tutte le foto sono di Roberto Galli

 

Bibliografia di riferimento

 


torna su