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30 settembre 2023 -
Escursione micologica al Monte Palanzone
(Cassina Enco, Rezzago, CO)

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L'habitat di ricerca: il castagneto di Enco, in versione quasi... autunnale

Il 30 Settembre 2023, si è svolta regolarmente la quinta gita micologica - e terza nella medesima località - del Gruppo Micologico Milanese: il monte Palanzone. Si doveva andare a Pietragavina (Oltrepo' pavese), ma i boschi sono stati chiusi ai cercatori non residenti, a causa della peste suina africana. 21 i Soci partecipanti, tutti desiderosi di una bella camminata in compagnia, nonostante il grande caldo esploso negli ultimi giorni… Al caldo si aggiunge anche la scarsità di piogge dal mese di Agosto... Quindi la probabilità di trovare funghi non è tra le più alte, ma si confida sull'umidità prodotta dall'escursione termica notte/giorno. Il Monte Palanzone (1.436 m) si trova vicino a Canzo (CO), nel Triangolo Lariano, e come quota è secondo solo al monte San Primo (1.682 m s.l.m.); per raggiungerlo ci sono diverse strade, tutte percorribili solo a piedi. Noi abbiamo scelto il sentiero che dal santuario della Madonna di Campoè (poco fuori l'abitato di Caglio, CO) conduce all'agriturismo Cassina Enco, nostra meta finale per il pranzo...

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Ancora l'habitat di ricerca

Lasciate quindi le auto al Santuario, a 840 m, ci incamminiamo lungo un ampio sentiero semipiano per raggiungere la Cassina Enco, situata più o meno alla medesima quota. L’habitat iniziale di ricerca è costituito da fitti boschi con varie latifoglie: sambuco nero, frassino, nocciolo, betulla, acero, ciliegio, noce ... presto compaiono splendidi e spesso secolari castagni (Castanea sativa)... più in alto anche diversi faggi (Fagus sylvatica) e qualche peccio (Picea abies) ... per poi giungere dove domina incontrastato il castagno; infatti la Cassina Enco, nostra meta finale, è situata in un vastissimo castagneto, con alberi anche molto vecchi e con un ricco sottobosco di felci.

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La specie più comune e frequente: Russula krombholzii

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Russula ochroleuca (foto Valerio Turri)

La ricerca principale si è quindi svolta proprio in tale habitat: tutti sguinzagliati tra i castagni... chi più su, altri più in basso, altri seguendo il sentiero... A mezzogiorno, appuntamento alla Cassina Enco (ex rifugio del CAI); ci accoglie la titolare Cristina Binda che, insieme ai due figli, gestisce la ristorazione. Subito un aperitivo con vino bianco secco frizzante e trancetti di frittatine alle erbe di campo.

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Il velenoso mortale Cortinarius orellanus (foto Valerio Turri)

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Una giovane (e... ottima!) Grifola frondosa

Dopo una breve cernita dei funghi raccolti, tutti a pranzo! Il menù è 'classico' per un rifugio di montagna, ma con un tocco in più, considerando la passione di Cristina per le erbe spontanee: antipasto di salumi misti, tartine ai porcini, sott'aceti vari, carpaccio di Fistulina hepatica, Grifola frondosa al naturale, formaggi caprini... poi tre tipi di risotto: con le ortiche, radicchio e salsiccia, in ultimo gorgonzola e pere... poi polenta e brasato al vino... infine sfogliatine alla marmellata di ribes e crostata. Ovviamente non poteva mancare il solito complemento presidenziale, i funghetti sott'olio di Roberto Galli, di tre tipi: Russula mustelina, Albatrellus confluens ed Entoloma saundersii.

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La Cassina Enco con l'esposizione in allestimento. A destra, le arnie di Cristina

Dopo pranzo, la consueta "lezione" del Dott. Galli. Sotto a maestosi tigli (Tilia platyphyllos) sono state reperite e classificate 76 specie, elegantemente sistemate su due grandi tavoli. Qualcuno, che è venuto in auto, ha portato lo schedario del Gruppo Micologico Milanese, in modo che ogni specie aveva il suo cartellino identificativo, trasformando l'esposizione in una piccola mostra micologica.

Le specie esposte e determinate (76): Amanita citrina, junquillea, muscaria, phalloides, rubescens, spissa e submembranacea; Boletus erythropus; Cantharellus ferruginascens, friesii e pallens; Chalciporus piperatus; Clitocybe gibba; Collybia butyracea var. asema; Cortinarius largus, orellanus, torvus, violaceus; Craterellus cornucopioides, tubaeformis; Daedaleopsis confragrosa, tricolor; Fistulina hepatica; Grifola frondosa; Gyroporus castaneus; Hebeloma radicosum; Hydnum rufescens; Hypholoma sublateritium; Laccaria amethystina, proxima; Lactarius azonites, camphoratus, pyrogalus, salmonicolor, subdulcis; Laetiporus sulphureus; Leccinum carpini; Lepiota clypeolaria, cristata; Leucopaxillus candidus; Lycoperdon perlatum, umbrinum; Macrolepiota procera, rhacodes, rickenii; Marasmius oreades; Megacollybia plathyphylla; Mycena inclinata, pura; Paxillus involutus; Polyporus alveolaris; Russula amoena, chloroides, cyanoxantha var. peltereaui, emetica var. sylvestris, foetens, fragilis, krombholzii, laurocerasi, nigricans, ochroleuca, parazurea, risigallina, romellii, violeipes, xerampelina; Scleroderma citrinum, verrucosum; Suillus elegans; Trametes gibbosa, versicolor; Tricholoma columbetta, saponaceum, ustale; Xerocomus armeniacus, badius

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L'esposizione dei funghi raccolti e determinati

L'esposizione ha avuto grande successo, considerando che alla Cassina Enco sono pervenuti numerosi escursionisti e gitanti, anche più di 60 persone! E poi, in ultima analisi, i funghi erano tutt'altro che pochi!

Dopo la lezione, 'merenda' con caldarroste, vino bianco e frittelle di mela ...

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Daedaleopsis tricolor (foto Valerio Turri)

Alla fine è stata una piacevole giornata in ami­chevole compagnia, ricca di apprendimento micologico e di contenuti botanici e naturalistici. Non mi resta infine che ringraziare tutti i partecipanti e gli organizzatori, in particolare Roberto Pellini e il sottoscritto.

Grazie Amici, alla prossima!

Roberto Galli


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